Evoluzione rigenerativa

Siamo continuamente esposti a messaggi che ci invitano a prenderci cura dell’ambiente e delle risorse del Pianeta, minacciato dal riscaldamento globale, dall’inquinamento e da un crescente impoverimento della biodiversità. Questi sono i mantra che ormai quotidianamente ascoltiamo in ogni dove. Secondo gli influencer, dobbiamo essere sostenibili e resilienti per affrontare al meglio la situazione e cercare di lasciare alle prossime generazioni un mondo in cui poter vivere in modo dignitoso.

Ma in fondo che cosa stiamo realmente facendo?

Nulla.

In meno di un secolo abbiamo completamente reciso il filo che da sempre ci ha legato in modo indissolubile con la Natura e che ha permesso di raggiungere il livello di evoluzione attuale.

La grande maggioranza delle persone non conosce le leggi fondamentali del Cosmo che regolano tutti i fenomeni e ci si muove erranti senza riferimenti in una lotta quotidiana per la sopravvivenza, indipendentemente da chi siamo e da quale ruolo interpretiamo in questa società.

Non c’è consapevolezza sull’origine e dell’impatto di quello che portiamo nel piatto e tantomeno degli effetti che questo ha sul nostro fisico e sulla nostra anima.

Facciamo le nostre scelte seguendo  condizionamenti sempre più forti che ci portano ad allontanarci sempre più da quello stato di equilibrio che è la condizione per poter sperimentare in modo continuativo lo stato di benessere e di soddisfazione.

Riteniamo un grande traguardo da raggiungere la Sostenibilità senza accorgerci che questo concetto poteva essere sufficiente qualche secolo fa, ma non oggi.

Sostenibilità vuol dire di fatto lasciare a chi verrà dopo di noi qualcosa nello stesso stato in cui lo abbiamo ricevuto noi, ma questo significherebbe lasciare in eredità un mondo che a gran voce ci sta comunicando il suo profondo stato di malessere.

Abbiamo problemi sempre più evidenti di inquinamento di aria, acqua e terra che sono gli elementi fondamentali che regolano la nostra vita su questo pianeta che stanno minando alla base la nostra sussistenza.

Stiamo perdendo in una emorragia inarrestabile biodiversità che rappresenta il vero patrimonio di resilienza e abbiamo iniziato a pasticciare con l’informazione genetica solo perché ci è stata concessa la conoscenza tecnologica, ma senza avere una coscienza collettiva sufficientemente evoluta da permettere di capire qual è il limite oltre il quale non ci si dovrebbe spingere.

Crediamo che, nel momento in cui riusciamo a scoprire e postulare dei nuovi principi che poi aprono la strada a nuove tecnologie, siamo nella condizione di poterle usare a nostro piacimento, senza capire che di fatto si tratta di test evolutivi che vengono messi a nostra disposizione per capire quanto siamo ancora lontani dalla profonda comprensione del nostro vero ruolo.

Non possiamo pensare di poter trarre energia da processi che generano rifiuti letali che manterranno la loro pericolosità per dei millenni e non possiamo neanche credere di poter creare nuove specie giocando con il genoma come fosse una grande scatola di costruzioni di cui non abbiamo le istruzioni.

Impareremo con il tempo perchè la Terra è il luogo che è stato messo a disposizione dello Spirito per compiere il suo viaggio esperienziale nella dualità, ma cosa comporterà questo nell’immediato?

La Generazione X a cui appartengo è stata oggetto di un grande bluff in quanto siamo cresciuti con l’idea che tutto ci fosse permesso e che avremo potuto godere di uno stato di privilegio attraverso la dominazione totale ed in incondizionata di tutto ciò che riusciamo a percepire con i nostri sensi, seguendo la legge del più forte.

Con questi ideali abbiamo iniziato a depredare tutto ciò che ci circonda con una attitudine vampiresca che ora sta mostrando la sua vera faccia.

Ora sta proprio a noi riallacciare quel filo che da sempre ci ha tenuti ben ancorati alla nostra Madre Terra e da cui abbiamo tratto nutrimento e sostentazione.

Siamo noi che dobbiamo promuovere il nuovo stadio evolutivo della società che sarà quello dell’Evoluzione Rigenerariva.

L’evoluzione è un processo spontaneo che non può essere fermato o invertito, quindi quando si sente parlare di involuzione, è solo perché si sta guardando una parte e non il tutto in quanto il sistema globale degli aspetti manifesti e sottili può solo ed esclusivamente evolvere verso un livello sempre più alto di perfezione.

Quello che in questo momento va fatto è porre come obiettivo principale dell’esistenza la rigenerazione in tutte le sue forme, prendendoci cura prima di ogni cosa del nostro giardino interiore e poi pian piano di tutto ciò che è fuori di noi.

Facendo il parallelo con l’agricoltura, le varie specie vegetali si susseguono in una progressione virtuosa in cui ogni specie è la migliore possibile in quel momento e in quel preciso luogo, non per se stessa, ma per l’intero sistema.

Se immaginiamo di avere una eruzione vulcanica che in un istante distrugga ogni forma vivente di un determinato luogo, una volta che la lava si sarà raffreddata, obbedendo alla legge naturale della Pienezza, i primi batteri pionieri inizieranno a popolare la roccia sterile e inizierà a trasformare l’energia solare, l’anidride carbonica, l’acqua e i sali minerali in molecole organiche che saranno il nutrimento per i muschi e i licheni che a loro volta agiranno di concerto svolgendo funzioni man mano più complesse e specialistiche che creeranno le condizioni per la comparsa dei funghi, quindi delle prime forme vegetali complesse e via via che il suolo si arricchisce di sostanza organica, si creeranno le condizioni per generare il miracolo di biodiversità che è la Foresta Vergine.

Questo modello è universale e si applica ad ogni aspetto dell’esistenza su questo pianeta.

Dobbiamo capire fino in fondo se con le nostre scelte ed azioni stiamo favorendo l’arricchimento dell’ambiente in cui siamo, oppure lo stiamo depredando e quindi agire per fare in modo che in ogni momento ci sia un miglioramento.

Questo miglioramento può passare solo attraverso la profonda comprensione di chi siamo e di quale è il nostro ruolo in questo complesso ecosistema. Se riusciremo in questo grande compito, allora tutto verrà di conseguenza e potremo tornare a godere a pieno di questo meraviglioso paradiso.

Iniziamo con dei piccoli passi, quotidiani. Dedichiamo un po’ del nostro tempo ad osservare la natura che ci circonda andando a fare una passeggiata all’aperto e lasciamoci rapire dalla divina bellezza degli schemi che la natura ci regala. Guardiamo con occhi nuovi la bellezza disarmante di un fiore, l’armonia del suono di un ruscello o delle fronde degli alberi mosse dal vento, dalle bellissime architetture degli alberi naturali che non hanno subito alcuna potatura e confrontiamoli con quelli che sono nelle nostre città.

Se faremo questo ogni giorno, anche se per pochi minuti, aiuteremo la nostra anima a recuperare la sua capacità di percezione ed interconnessione e ci accorgeremo di come cambierà la nostra sensibilità.

Torneremo ad apprezzare e ad amare la bellezza sincera e genuina, l’arte, la musica, la letteratura, la pittura, la scultura e tutti gli altri mezzi con cui Dio ci parla.