La rincorsa evolutiva

La crescita ormai è diventato praticamente un mantra che guida ogni scelta a livello globale.

Ci sentiamo continuamente ripetere che la crescita è necessaria per il benessere collettivo, anzi è l’unica cosa che deve essere tenuta in considerazione, quindi pur di avere la crescita, si giustifica qualunque azione.

Sono decenni che c’è crescita economica, ma le persone sono sempre più tristi e disperate, quindi forse in fondo in fondo questo concetto di crescita continua ed infinita va rivisto e analizzato in modo più approfondito.

Magari, invece di attaccarci alla crescita, potremmo iniziare a valutare in modo più profondo il concetto di Evoluzione, che nella mia personale visione sta ad indicare il percorso che porta ogni essenza al compimento del proprio percorso di ricongiunzione alla Forza Creatrice.

L’evoluzione è il balsamo magico che le povere coscienze che iniziano a sentite quel flebile richiamo animico, provano a usare per lenire le proprie sofferenze e le proprie ferite.

Si, perché nel momento in cui iniziamo a percepire il richiamo del nostro Spirito che ha ormai vissuto e compreso le esperienze materiali più basse, comincia a farsi strada un tormento sempre più forte che nasce dal dover fare il salto di ottava.

Possiamo fare il parallelo con il suonare e cantare una bella canzone. Stiamo suonando con un giro di accordi che abbiamo ormai imparato bene e con cui ci troviamo a nostro agio, ci divertiamo e a tratti addirittura ci annoiamo, perché siamo in una zona di confort che ci fa stare tranquilli. Ma ad un certo punto nello spartito vediamo che gli accordi cambiano. La melodia resta sempre quella, ma c’è un salto di tonalità verso l’alto che imprime un nuovo ritmo alla musica.

Sono accordi nuovi che fino ad ora non hai suonato in questa canzone. Anche se li conosci già perché li hai studiati tempo fa, questo ti genera uno stato di agitazione e di inquietudine.

Da un lato ti affascina l’idea di suonare quei nuovi accordi, perché in fondo ti eri stancato di ripetere sempre lo stesso giro, ma dall’altra ti chiedi se ne sarai veramente capace, se la canzone uscirà ugualmente bene e il pubblico continuerà a ballare come stava facendo fino ad ora, oppure abbandonerà la sala.

Perché dobbiamo cambiare proprio ora che tutto stava andando per il meglio? Non ha senso, lasciamo tutto così com’è, non ci andiamo a complicare la vita.

Ma il direttore d’orchestra è implacabile perché l’autore ha scritto quelle note e noi dobbiamo eseguirle al meglio delle nostre possibilità. In fondo sapevamo già che sarebbe accaduto e per questo ci hanno fatto imparare tanti accordi e ci hanno dato la possibilità di esercitarci prima, per poter essere pronti nel momento in cui lo spartito avrebbe previsto questo cambio di tonalità.

Si è vero, ma io non è che mi sia esercitato poi così tanto.

Non pensavo che mi sarebbero serviti proprio ora. Ho pensato che fosse meglio suonare alla perfezione quegli accordi che stavo già suonando e poi la pigrizia mi ha frenato e non ho messo a punto ogni singolo nuovo accordo e il passaggio veloce da uno all’altro. Sento le mani rigide e bloccate e ho il terrore di fare una stecca micidiale e rovinare tutto il lavoro fatto fino ad ora.

Se non siamo noi la parte solista, allora ci possiamo nascondere nel gruppo, cercando di seguire chi è più sicuro di noi e che eseguirà bene il cambio. Se sono fortunato e sono solo io a non essere pronto, il pubblico non dovrebbe essere in grado di percepire che non sto suonando e poi pian piano rientrerò nel gruppo.

Solo ora comprendo l’importanza della Rincorsa Evolutiva.

La Rincorsa Evolutiva è quel fare qualche passo indietro per poter affrontare meglio il salto e superare lo scalino che sembra così alto.

Ci sono momenti nella vita in cui ci accadono degli imprevisti che ci scuotono dalla nostra tranquillità e quasi mai percepiamo che si tratta di un suggerimento per farci preparare all’imminente salto di tonalità.

Invece di allenarci, perdiamo tempo a cercare di comprendere perché devo uscire dalla mia zona di confort e iniziare a rivedere il mio modo di vivere.

Più tempo si aspetta e meno si arriverà preparati al momento in cui saremo costretti per forza a fare il salto, perché se non saltiamo, andremo a sbattere inesorabilmente contro il gradino e ci faremo delle ferite molto profonde, fermando di colpo il proprio percorso evolutivo.

Per questo è così importante sfruttare al massimo la Rincorsa Evolutiva.

Questo momento è proprio uno di quelli in cui ci hanno avvertito del salto imminente. Qualcuno lo ha capito bene e si sta allenando, ma la maggior parte non ne vuole sapere e preferisce girarsi dall’altra parte mentre la sveglia suona e stancamente con il braccio continua a silenziarla.

Prendere la rincorsa vuol dire entrare in contatto con la propria intimità per capire le cose di grande valore che abbiamo in noi e le qualità più brillanti che dobbiamo valorizzare al meglio e le paure con cui dobbiamo entrare in contatto con gratitudine perché ci indicano la strada da percorrere.

E’ necessario liberarci degli orpelli che ci appesantiscono sui piani materiale, emozionale, mentale e spirituale e che ci rendono goffi e lenti nei movimenti.

Nel salto che dovremo fare, riusciremo a superare il gradino solo e soltanto se saremo leggeri, elastici e potenti.

Non c’è molto tempo, quindi iniziamo da subito a prenderci cura del nostro corpo con una alimentazione leggera, camminate in mezzo alla natura e bagni immersivi in aria silvestre (il bosco è il nostro miglior amico per una vita in salute). Iniziamo a chiederci da dove proviene il cibo che mettiamo nel nostro piatto e l’impatto diretto ed indiretto delle nostre scelte. Ormai il web è pieno di risorse di ottimo livello che ci permettono di farci una idea chiara su questi aspetti così importanti, ma così poco noti ai più.

Liberiamoci delle emozioni pesanti e limitanti lavorando sulla percezione dei nostri pensieri ricorrenti e condizionanti, adottando atteggiamenti gioiosi ed amorevoli, verso noi stessi e tutti gli esseri viventi.

Entriamo in intimo contatto con la nostra Spiritualità che ci permette di comprendere che in noi c’è l’essenza del Creato che è la stessa presente in ogni essere del Cosmo che quindi è mio fratello e che devo rispettare ed amare con tutto me stesso.

Tutti siamo in grado di cambiare qualcosa che non ci piace attraverso il processo di Comprensione, Accettazione e Azione.

Solo se sono consapevole della presenza di un nodo, lo potrò sciogliere. Quando divento consapevole e lo accetto, allora posso decidere di prendermi la responsabilità per avviare il cambiamento.

Ogni cosa che viene rifiutata e non accettata, viene nascosta e repressa nell’inconscio e può emergere fuori controllo in ogni momento. Per conservare cose nascoste nell’inconscio serve molta energia che non sarà quindi disponibile per dedicarci alla nostra evoluzione. E’ come voler tenere una palla sott’acqua al mare; dopo un tempo più o meno lungo sarò esausto e la palla inesorabilmente salterà in aria colpendo con forza chi si trova sul suo percorso.

In questa fase di accettazione, abbandono il ruolo di vittima e mi prendo la responsabilità di ciò che sto vivendo e del mio cambiamento.

Quello che viviamo ogni giorno è figlio delle nostre scelte ed azioni e ogni esperienza è funzionale al processo evolutivo, ma possiamo decidere quali esperienze vivere orientando le nostre scelte.

Quando sono consapevole di cosa voglio cambiare e ho accettato di assumermi la responsabilità del cambiamento, sono pronto per passare all’azione concentrando la mia volontà ed energia, ricordando che:

l’attenzione crea l’energia, l’intenzione la mette in movimento e la volontà ne sostiene il moto

Devo costantemente osservare i risultati che ottengo e le esperienze che sto vivendo perché nel momento in cui mi prendo la responsabilità della mia vita ed inizio ad ascoltare i miei bisogni, devo provare la soddisfazione e il benessere e se questo non accade è semplicemente perché non ho compreso nel modo corretto i bisogni o non ho compiuto una azione adeguata.

Ognuno di noi è degno di essere felice e dipende tutto e solo da noi stessi.

Non è un lavoro mentale, ma parte dal cuore, perché per vivere in uno stato di soddisfazione dobbiamo far si che il cuore si metta alla guida e la mente si adoperi per trovare il modo migliore per realizzare ciò che il cuore ha indicato di fare.

Ora è il momento giusto, senza indugio e senza timore. Tutto è in noi e abbiamo tutte le risorse per una vita splendida.

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