Restare nel confort o seguire le proprie aspirazioni?

La maggior parte delle persone passa la prima parte della propria vita cercando di costruire la propria zona di confort, rendendola più accogliente possibile e la restante parte cercando con tutte le forze di resistere a qualunque cosa cerchi di spingerle fuori.

I più fortunati sono in grado di avere consapevolezza dei propri talenti e di come poterli vivere al meglio già in tenera età e quindi dirigono i propri sforzi nel realizzare le proprie aspirazioni in linea con il proprio personale scopo di vita.

Purtroppo questo privilegio spetta ad una percentuale veramente minima della popolazione e il resto deve fare i conti con una presa di coscienza tardiva.

In genere, ad un certo punto della propria vita, quando ogni cosa sembra aver trovato il proprio posto e il puzzle si è finalmente completato, ecco che qualcosa inizia a scricchiolare e una flebile voce interiore cerca con sempre maggiore insistenza di farsi sentire.

Inizialmente sembra una cosa da niente, una piccola insofferenza temporanea, una piccola screpolatura superficiale che non potrà in alcun modo intaccare il bellissimo e solido castello in cui ci siamo rifugiati.

Facciamo finta di niente ed andiamo avanti con la vita di tutti i giorni, con la routine, con la frenesia che riempie ogni istante, fino al momento a cui … bam … arriva un colpo che ci manda a terra tramortiti.

Può presentarsi nelle forme più disparate, ma per ognuno è quella cosa imprevista che più di ogni altra è in grado di creare destabilizzazione e di far crollare in un istante tutte le certezze granitiche costruite in anni di intenso lavoro e di condizionamento.

Quando questo accade, si entra in un tunnel in cui il buio è così intenso da non essere più in grado di capire quale direzione seguire per uscire e tornare nuovamente alla vita di prima e alle proprie certezze.

Nella prima fase di smarrimento, in cui non riusciamo a capire assolutamente che cosa stia accadendo, ci affidiamo alla speranza perché di fatto sin da piccoli ci hanno insegnato ad affidarci a questo stato d’animo per affrontare tutti i momenti difficili e di sconforto e quindi anche in questo momento ci trarrà in salvo, permettendo in breve tempo di lasciare alle spalle questa parentesi buia.

Ma il tempo passa e il buio si fa sempre più impenetrabile, fino al punto in cui prendiamo consapevolezza che questa volta la situazione è diversa dal solito. E’ molto più di una semplice crisi passeggera.

Si inizia a percepire un anelito, un richiamo e quella flebile voce ora è più nitida e ci sussurra all’orecchio dei messaggi che non siamo ancora in grado di comprendere, ma che sembrano volerci indicare una strada, una nuova direzione da seguire, di cui però non sappiamo proprio nulla e questo senso di ignoto ci crea una grande inquietudine.

Iniziamo a percepire il mondo in modo diverso e tutto ciò che fino a quel momento era fonte di soddisfazione e di stabilità ora ci crea insofferenza e un senso sempre più forte di oppressione.

Un fuoco nuovo si è accesso nella nostra interiorità e ora sta iniziando a bruciare tutto ciò con cui entra in contatto. Non vogliamo assolutamente che le cose che abbiamo realizzato fino a questo momento vengano distrutte da questo fuoco che diventa giorno per giorno sempre più grande e vigoroso.

A questo punto ci troviamo di fronte ad un grande bivio e saremo costretti a prendere una decisione che cambierà la nostra vita per sempre: continuare a lottare con tutte le nostre forze per poter restare nella nostra zona di confort costruita con tanta fatica e dedizione, oppure seguire questo nuovo anelito animico e ricominciare tutto da capo seguendo le proprie aspirazioni più vere, cercando di entrare in contatto con il proprio Sé profondo, vivendo a pieno i propri talenti e prestando fede al piano che lo Spirito ha realizzato prima di scendere in manifestazione?

Una cosa è certa… qualsiasi direzione decideremo di seguire, nulla sarà più come prima.