Il lungo letargo estivo dell’Uomo Moderno

Da sempre siamo stati abituati a pensare che il letargo fosse una prerogativa di alcune specie animali che nel periodo invernale entrano in uno stato di quiete e stasi per tornare pronti a primavera belli rigenerati e pimpanti.

Di fatto anche le piante fanno la stessa cosa, scegliendo proprio di riposarsi nel periodo invernale in cui la Natura ha predisposto da sempre le migliori condizioni per il riposo e la rigenerazione, con le giornate sempre più corte e il freddo che conciliano proprio il riposo.

Quando ancora l’uomo (quello veramente sapiens) seguiva i ritmi della natura, di fatto faceva la stessa cosa, dedicandosi nella stagione invernale alle attività di manutenzione dei propri attrezzi, alla preparazione di tutto l’occorrente per la ripresa primaverile, lasciandosi cullare dal ritmo lento che è caratteristico della stagione invernale.

Ma ad un certo punto, abbiamo deciso che questa abitudine millenaria non andava più bene, non era al passo con i tempi, sapeva di vecchio e antico e quindi andava cambiata, come abbiamo cambiato praticamente tutte quelle meravigliose abitudini che la sapienza antica ci aveva donato con tanto amore.

Abbiamo scelto inconsapevolmente, come di fatto abbiamo abbracciato praticamente ogni cosa propagandata sotto la bandiera della modernità, di entrare in letargo nel periodo estivo.

Ma come, direte, nel periodo estivo è proprio quando ci diamo alla pazza gioia, siamo in vacanza, facciamo tardi la sera, pratichiamo tantissimi sport mai provati prima nei villaggi vacanza, scaliamo le montagne alla ricerca di quel brivido che ci fa sentire così vivi!!!

E’ verissimo, infatti quello di cui sto parlando non è il classico letargo fisico, ma è il letargo della Coscienza.

Ebbene sì, considerando che già durante la restante parte dell’anno non è che siamo proprio dei maghi a percepire i messaggi della nostra Coscienza, che pian piano sta diventando afona a forza di alzare la voce per farsi ascoltare, ma nel periodo estivo proprio non ce n’è per nessuno. Anche quei flebili canali vengono chiusi e chi si è visto si è visto, se ne riparla a Settembre.

Sì, perché di fatto il vero inizio dell’anno non è a gennaio come tutti crediamo con i festeggiamenti di Capodanno, ma il vero inizio d’anno c’è a Settembre, quando pian piano ci risvegliamo dal lungo letargo estivo e iniziamo a percepire nuovamente, quel richiamo ovattato della nostra Coscienza che ci invita a svegliarci, perché abbiamo cose molto importanti da fare e l’inverno è alle porte.

Ma a noi della specie Homo ex Sapiens, l’inverno non fa più paura. Che ci importa se il freddo non fa crescere le verdure nell’orto, tanto abbiamo il supermercato che non chiude mai, nemmeno la notte.

Che ci importa del freddo, tanto abbiamo le nostre casette e i nostri ufficetti belli riscaldati. Non abbiamo ancora neanche capito bene che cosa utilizziamo per riscaldarli, ma non è che possiamo poi sapere proprio tutto, in fondo siamo sempre umani e qualche difettuccio ci sarà pure permesso no?

E allora ben venga il bellissimo letargo estivo.

E’ molto più esilarante la bella vita da cicala che la faticosissima esistenza della formica che tutto l’anno lavora incessantemente per prepararsi alla stagione invernale, senza mai una pausa, mai un aperitivo con gli amici, un bel ballo di gruppo, un bagnetto ristoratore al mare… e la chiami vita questa?

Godiamoci questi ultimi giorni di letargo estivo, perché forse forse quest’anno l’inverno sarà particolarmente rigido e anche se a noi non è mai importato niente e siamo andati sempre dritti per la nostra strada, non è escluso che la Natura ci prenda per mano e ci riporti sulla retta via.

Sì, perché la Natura è una Madre amorevole che ci lascia fare di testa nostra, in quanto è importante che facciamo le nostre esperienze, ma proprio come una mamma con il proprio figlio, nel momento in cui vede che sta per attraversare la strada senza curarsi minimamente delle macchine che passano, lo prende per la mano e lo trattiene facendogli capire con affetto, ma anche con decisione, il grande pericolo che stava per correre.

Ora è il nostro momento.